Ha lasciato questa vita. Si è spento ponendo fine alla sofferenza della malattia che da mesi lo aveva ingabbiato. Limitato nei movimenti e nei rapporti. Angelo Gagliano, per tanti semplicemente il ‘maestro Angelo, è morto venerdì mattina presto, in un letto dell’ospedale Maria Vittoria. Al suo fianco, come sempre, la cara moglie Angela e le adorate figlie Stefania e Roberta. Che mai, e tanto meno durante questi ultimi mesi, lo hanno fatto sentire solo. Lo hanno lasciato solo. Fino all’ultimo passo. Che provoca dolore. Che può essere inaccettabile. Che continua ad essere incomprensibile. Che, certamente, apre tante riflessioni sul senso dei giorni che viviamo. Sul senso di questa vita. Sul tempo che condividiamo. E allora la morte di una persona cara diventa un tuffo al cuore, un pugno allo stomaco. E ti riporta indietro a tutti quegli istanti passati insieme. A quei pezzi di vita condivisi. Un viaggio a ritroso fra ricordi sbiaditi, tra i quali riesci a riscoprire nitidamente particolari momenti. Come se fossero stati vissuti ventiquattrore prima. Angelo Gagliano é stato tanto: un marito, un papà, un bersagliere, un professionista, un collega, un amico. Un uomo mosso dalla straordinaria capacità di stare fra la gente e con la gente. Con lo stesso identico e sincero approccio. Sia che si trattasse di impegno nelle istituzioni (è stato anche consigliere comunale di Venaria) sia di volontariato nell’associazionismo (encomiabile il suo servizio presso il Centro d’Incontro Bonino ed immancabile la sua presenza nello storico gruppo ciclisti dei bersaglieri). Per tanti ragazzi – oggi uomini -, e certamente per me, Angelo è rimasto semplicemente il ‘maestro Angelo’ (così continuavo a salutarlo incontrandolo in Consiglio o per strada). E rivedendo una foto, giratami dalla figlia Stefania, questo viaggio indietro nel tempo si è materializzato. Riportando alla luce aneddoti e spaccati di vita quasi sepolti. Alla scuola De Amicis, circa 35 anni fa, erano gli anni 83/84. La 4^ D al completo: Filippo, Marco M., Oscar, Sabrina, Cinzia, Massimo, Alberto, Peppe, Elisa, Sofia, Pino, Lucia, Silvana, Marco S., Stefano, Edoardo, Tiziana e Piero. Con la maestra Anna De Luca. E lui: il maestro Angelo. Che per quegli anni, ai nostri occhi, rappresentava una sorta di mosca bianca, in un ambiente dove prevalentemente vi erano maestre. Si affacciava nel mondo della scuola. E ricordo, sempre con la sua onnipresente borsa di pelle e quel suo vispo incedere, ogni qual volta entrava in classe il suo sorriso ci salutava: “Buongiorno ragazzi”.
Buon giorno e buon viaggio maestro Angelo. Dal posto in cui sei ora, continua a spendere buone parole e insegnamenti per tutti i tuoi allievi di allora e per tutte le persone che ti hanno voluto bene.
Il funerale si terrà Lunedì 8/4 alle 10,15 presso la parrocchia San Francesco d’Assisi in via S. Francesco, 24 a Venaria. Dopo la cerimonia funebre la salma proseguirà verso il Tempio Crematorio di Mappano.
Le ceneri saranno conservate presso il Cimitero di Altessano (Venaria) in corso Garibaldi, 36.