Ha voluto usare proprio il sito ufficiale per dare spazio al proprio sfogo il Presidente dell’Associazione inQubatore Qulturale Fabio Dipinto.

Parte dal fondo, ovvero dal fatto che l’amministrazione Cinque Stelle del Comune di Venaria Reale ha deciso, giunti al termine del primo biennio a settembre 2018 di non rinnovare il secondo biennio del progetto, nonostante avesse una durata di 4 anni e ancora più inspiegabilmente “considerando che l’operato è sempre stato valutato di valore e in linea con quanto presentato nel bando“.

L’associazione ha così formalizzato una nuova proposta riducendo le attività e decidendo di continuare a lavorare gratuitamente per il bene del territorio.

Sì, sì gratis – ci tiene a precisare Dipinto – dopo aver ricevuto in fase di lancio del progetto un contributo di 28.000 € lordi (importo investito in comunicazione, attività ed eventi, attrezzature), abbiamo fin da subito operato senza alcuna retribuzione, ma anzi generando un valore economico in termini di ore lavoro superiore ai 100.000 € (per le attività di comunicazione e promozione del territorio, organizzazione eventi, front office, ecc, ecc). Il progetto era regionale e coinvolgeva un ampio territorio (30 comuni), con una visione di insieme iscritta nella sua natura e intendeva rappresentare dal punto di vista ambientale, paesaggistico e turistico i vari comuni come un unicum. Certamente non era un progetto legato al singolo comune – quello di Venaria Reale – che ospitava la sede“.

Più di 70 attività ed eventi organizzati dall’Inqubatore. Con argomenti quali la mobilità dolce, il riuso, la riduzione dei consumi, la consapevolezza della limitatezza delle risorse del nostro pianeta, la tutela dell’ambiente, la riduzione dei rifiuti, le bellezze del nostro territorio, lo sport come strumento di benessere psicofisico, l’attenzione ai piccoli gesti nella vita quotidiana, la cultura nel senso più ampio del termine attraverso.

Nel suo duro sfogo Fabio Dipinto afferma amareggiato “di non comprendere il motivo per il quale questa amministrazione, fin dall’inizio, ha ignorato e maltrattato tale progetto per non parlare del mancato rinnovo. Siamo rimasti incuriositi dal fatto che un’amministrazione comunale non abbia mai incentivato un’attività che lavorava per il bene di un territorio che essa stessa amministra, e che è stata un valore aggiunto per il comune stesso“.

Oltre ad organizzare attività culturali e a dialogare con la città su tematiche tanto importanti quanto attuali, l’inQubatore Qulturale ha sempre fornito un servizio informativo a cittadini e turisti con un personale competente.

La cosa ancora più curiosa, vista l’epoca storica in cui viviamo – è un fiume in piena Dipinto – è che un progetto che opera nella direzione della sostenibilità e del rispetto dell’ambiente, che cerca un dialogo costante con la cittadinanza, non venga incentivato ma ignorato e ostacolato. Ci chiediamo pertanto se forse il Comune di Venaria ha avvertito una forma di competizione e antagonismo per quanto ciò appaia surreale e grottesco“.

Tiene però a ringraziare l’architetto Roberta Cardaci del Comune di Venaria Reale “che fin dall’inizio con grande vitalità ha sostenuto l’iniziativa” e l’Assessore all’Ambiente Marco Allasia, definita “come l’unica flebile voce fuori dal coro che ha cercato di mantenere in vita il progetto sostenendone la bontà e l’utilità sociale“.

Le riflessioni del presidente dell’associazione Inqubatore Culturale prevedono quindi due interrogativi con stoccate annesse, rivolte all’amministrazione venariese “sebbene sia risaputo che abbiano cose più importanti a cui pensare – una su tutte la loro stessa sopravvivenza. Noi ci teniamo a porre alcuni interrogativi, confidando, almeno questa volta, in una risposta: – che cosa ne sarà della struttura sita in Piazza Don Alberione? Tenendo presente che l’edificio, finanziato con fondi europei, ha un vincolo d’uso legato al progetto Corona Verde, esistono delle progettualità future? Ne avete mai avuta una?

– Come pensate di incentivare il rispetto dell’ambiente, la mobilità dolce, la cultura, e aggiungiamoci anche il lavoro giovanile, se alla prima occasione interrompete una start up attiva, virtuosa e giovane senza motivi reali?”

Con l’auspicio di tempi migliori: “Arriveranno, ne siamo certi. – conclude Fabio Dipinto – Nell’attesa noi andremo avanti, a tratti a piedi, a tratti in bicicletta, con la compagnia di chi condivide i nostri principi, lungo la strada che porta verso un mondo migliore“.

L’ennesima grana per la Giunta Falcone sempre più assediata dai tanti fronti di malessere che si stanno aprendo in città.