Tra i primi ricordi che ho di quando ero bambina, ci sono le mie estati a Cantoira con la nonna.
Nel weekend qualche volta ci raggiungevate tu e la zia e per me era una vera e propria festa. Allora eravate fidanzati. Indossavate delle scarpe da vela identiche, lei rosse, tu blu. Poi le vacanze al mare, il viaggio in macchina io e te per raggiungere lei e i cuginetti che nel frattempo erano arrivati a completare la vostra bellissima famiglia. L’autoradio cantava Lucio Battisti. Avevamo il sole in faccia e tu eri l’immagine della felicità. La bagna cauda dalla nonna Maria con tutti i parenti, lo sciroppo alla fragola per la tosse che mi davi perché eri lo zio medico migliore al mondo, i pranzi e le cene in famiglia. Le tue partite di calcetto, che amavi soprattutto per il dopo partita al ristorante con gli amici. I vostri viaggi intorno al mondo e il tavolino di casa strabordante delle vostre foto. La passeggiata a Sanremo quando mi chiedesti di prendere mia figlia in braccio, e lei dormì serena per tutto il tempo come raramente le capitava. Matteo al mare con la febbre da cavallo che mi chiedeva di comprargli il gelato ‘al pistacco’ e io e Marilù piccolissima che ci avventuravamo in acqua col canotto. Le attese nel tuo studio, le poltrone in velluto verde scuro e la musica classica in sottofondo. Il libro che hai scritto sugli scacchi, che sono fiera di possedere perché porta il tuo nome, perché del resto lo sai, io di scacchi non ci ho mai capito niente. Quella volta che hai preso una multa e mi dicesti che in fondo ‘dà una certa soddisfazione una volta nella vita sentire di aver trasgredito alle regole’. La tua pazienza infinita, i tuoi sorrisi con i canini che sbucavano un po’ dalle labbra e gli occhi che si stringevano e si facevano piccoli. La tua disponibilità sempre e comunque, anche nell’ascoltare i malati più o meno immaginari. Non ti ho mai sentito alzare il tono della voce, mai dire una parola fuori luogo. Troppo presto sei andato via, zio.
Ma io so dove sei, in auto sul rettilineo della Torino-Savona, col sole in faccia e Battisti che canta ‘Si, viaggiare’ in sottofondo. Fai buon viaggio.
S.B.

(foto di Mario Bisio)