Anche a Venaria si rivivono e ricreano le dolci atmosfere delle vecchie tradizioni. Come in occasione della festa di S. Giuseppe dove, come da tradizione siciliana, si prepara un pane tipico del periodo. E grazie alla grande disponibilità, alla generosità e alla buona volontà di tutta la famiglia La Greca, quelle tradizioni possono ogni anno riprendere vita qui nella città della Reggia. Presso il forno della loro panetteria, infatti, si sono radunate un bel pò di componenti della compagnia di S. Giuseppe. ‘Paesani’, conoscenti. Amici. Insieme hanno trascorso diverse ore per impastare e preparare il pane del Santo. Tra sorrisi, dedizione, passione ancora una volta, varie generazioni hanno condiviso ricordi, aneddoti. Hanno alimentato l’essenza di una festa che si porta con se pezzi storia. Vecchi che passano il testimone a giovani. Lì dentro quel forno si miscelano stati d’animo, emozioni: gioie e dolori. Attraverso la lavorazione di quel l’impasto si da forma ad una speranza. Alla speranza di una società migliore. Li osservi mentre realizzano disegni. Tutti diventano un po artisti. Il risultato ê sorprendente: il bastone di S. Giuseppe, il pane della Madonna e quelli di Gesù Bambino.ma anche tanti altri simboli.
Ancora oggi, in molti paesi dell’entroterra siciliana, nelle varie abitazioni o nelle strade, i fedeli che chiedono una grazia allestiscono degli altari in forma di banchetto che prendono il nome di “Altari di San Giuseppe”. Si tratta di grandi tavolate colme di cibo che viene distribuito ai più bisognosi il 19 marzo.
Venaria ha risposto presente. Sotto l’attenta regia dei coniugi La Greca e dei suoi preparatissimi figli hanno letteralmente messo le mani in pasta in tanti: i fratelli Miceli, Giuseppe e Nino, con le rispettive mogli. Avvicinando e contagiando con il loro entusiasmo la giovane Vita. Ma poi ancora Biagio Costanza, Sover Campaniolo. E tanti altri ancora, fino a tarda sera. Uniti. Perché la tradizione non venga meno. Non venga dimenticata.