A due passi dalla Reggia, un altro mondo. Una realtà fatta di abbandono. Sporcizia e immondizia. Incuria e vandalismo. Stiamo parlando dell’edificio denominato Esedra, in piazza della Repubblica, in fondo a via Mensa. Caseggiato di edilizia residenziale pubblica costruito agli inizi degli anni ’80 e da un paio di anni oggetto di un piano di ricollocazione per le 54 famiglie che per più di trent’anni lì vi hanno abitato. Con l’obiettivo di riconvertirlo in una struttura ricettiva, commerciale, uffici e/o residenza di pregio vendendolo a soggetti privati. Solo uno ha risposto alla manifestazione di interesse qualche tempo fa, ma sembra essersi irrigidito non appena ha saputo del vincolo Erp pendente sull’immobile. Insomma il privato oltre a prevedere le risorse per l’investimento di ristrutturazione dovrà sobbarcarsi l’onere di rendere indietro i circa 1 milione e 600 mila euro che la Regione aveva garantito come finanziamento per la costruzione della casa. Una vera e propria doccia fredda. Oggi nel degrado più assoluto, però, continuano a vivere lì 6 nuclei familiari. 4 sono in attesa da ormai quasi due anni di firmare il contratto con Atc e trasferirsi negli appartamenti realizzati in via Trucchi (già interessati da interventi di ripristini e manutenzioni) e che dovranno ancora attendere settembre, perché manca l’Attestato di Prestazione Energetica (APE) della ditta che ha realizzato l’impianto elettrico. Senza questo certificato l’Atc non procede alla stipula del contratto. Due famiglie, invece, hanno scelto di opporsi ricorrendo contro il provvedimento di ricollocazione e aprendo di fatto un contenzioso con il Comune.
Facendosi un giro, ieri mattina, sembra una situazione surreale. Con transenne che vietano l’accesso in una parte dello stabile per il pericolo di crolli dai balconi: la settimana scorsa sono caduti dei calcinacci dai ballatoi costringendo il sindaco all’emissione di un’ordinanza di messa in sicurezza. Si attende che l’Atc mandi qualcuno per puntellare la struttura.
Ma è tutto il resto che non ha senso e non è giustificabile. Cumuli di immondizia in ogni dove, alloggi devastati dai quali sono stati portati via termosifoni, lavandini, caldaie. Dal momento in cui gli alloggi sono stati lasciati liberi chi doveva controllare? Perché non è stato operato questo controllo? Come è possibile che le istituzioni pubbliche locali si siano mostrate così incapaci di operare un controllo minimo su quella struttura? Solo tanta tanta vergogna.