Se n’è andato. Si è lasciato andare Claudio Genta. Venariese ‘doc’. Ieri mattina in un letto di ospedale del Maria Vittoria ha raggiunto la sua cara moglie Franca, il più grande amore della vita, deceduta circa due anni fa. E da quel momento in Claudio si è rotto qualcosa irrimediabilmente. Una sofferenza abnorme per questa condizione di solitudine che lo colpiva soprattutto la sera, quando tornava a casa. Queste notti interminabili che non lo lasciavano sereno. In cui si sentiva solo. Lui che, invece, solo non lo era perché durante il giorno era circondato dai tanti amici che con lui coltivavano tante passioni. Un pezzo di storia di Venaria. Una vera istituzione per le associazioni di via Picco. Un grande omone Claudio che poteva incutere timore in coloro che non lo conoscevano. Ma era una persona straordinaria, con un cuore grande. Nato a Venaria l’8/11/1941. Claudio, commendatore e cavaliere, è stato uno dei fondatori del Gruppo ANMI Mario Cagnassone, di cui è stato per molti anni presidente, nonché un socio fondatore anche dello Sci club Torino. In quel tempo lo conobbi, lui che era un ispettore della polizia municipale di Venaria (per un periodo, prima di andare in pensione, ricoprì il ruolo di comandante facente funzioni). Era maniacale nel suo voler raccontare, descrivere e ricordare eventi del passato. Come del presente. Non potrò mai dimenticare le sue buste da lettera con all’interno foto e articolo che rigorosamente metteva giù, alla vecchia maniera, con la macchina da scrivere e che recapitava in redazione con “cordiale richiesta di pubblicazione”. Era nata una profonda amicizia. Lui che sapeva dispensare consigli, lui che ti metteva in guardia dalle pastoie della politica cittadina. Era sconfortato per i tempi che stiamo vivendo, lui che aveva un innato e grandissimo rispetto delle istituzioni. Dal 2002 era anche diventato segretario dell’associazione “296 Model Venaria” . “L’Amico Claudio per noi modellisti -racconta commosso il presidente Rino Ciotola – era diventato un grande esperto della storia di tutto quello che navigava sia sul mare o che volava nell’aria delle varie Forze Armate. Inoltre per tutte le ‘Associazioni Gemellate’ di via Picco era diventato un punto di riferimento, il comprensorio di via Picco era diventato la sua seconda casa. Oltre alla passione per la montagna nutriva anche la passione per la fotografia, agli atti del suo archivio più di 15.000 diapositive, le sue foto spesso sono state pubblicate su riviste specializzate e militari”.

Claudio Genta è stato per molti anni anche docente all’università della terza età di Venaria. “Claudio  – conclude Ciotola  – sapeva aggregare le persone. Amava e credeva nell’associazionismo e tramandare i valori sociali”.
Claudio mancherai a tanti di noi. Mancherai a Gazzetta. Da oggi sarà Venaria ad essere un po’ più sola.
 
Per chi volesse portare l’ultimo saluto a Claudio la cerimonia funebre sarà celebrata sabato 2 febbraio, alle  14,15, presso la Parrocchia San Paolo Apostolo di Torino in via Macherione (via Berrino).