Celebrazione in onore di Sant’Antonio Abate

Alle ore 10:00 di domenica 23 gennaio 2022, presso la parrocchia di Santa Gianna Beretta (via Giuseppe Paganelli 39) di Venaria Reale, sarà celebrata la Messa in onore di Sant’Antonio Abate, protettore dell’agricoltura e degli animali domestici, la cui ricorrenza è il 17 gennaio di ogni anno.
I festeggiamenti solenni del Santo sono stati organizzati da Simone Gandiglio, Domenica Astegiano e Igor Balma del Comitato organizzatore di Sant’Antonio di Venaria Reale.
I festeggiamenti di Sant’Antonio Abate, in un periodo contrassegnato dall’emergenza ancora in atto legata al Covid-19, saranno svolti nel pieno rispetto delle normative anticovid, pertanto verrà celebrata la Santa Messa solenne ai soli momenti religiosi, dedicando, come da tradizione, un momento all’offerta dei prodotti della terra.
Dichiara il sindaco Fabio Giulivi: «L’Amministrazione comunale vuole continuare a promuovere una manifestazione di antica tradizione, nata per onorare Sant’Antonio Abate, uno dei più illustri eremiti della storia della Chiesa. Il 17 gennaio tradizionalmente la Chiesa benedice gli animali e le stalle ponendoli sotto la protezione del santo».
L’assessore all’agricoltura, Monica Federico: «Una tradizione a cui siamo molto legati anche nel nostro territorio, che, ricordiamo, ha importanti presenze di aziende che si occupano di agricoltura e allevamento. Purtroppo la situazione pandemica non permette di svolgere appieno la cerimonia con la benedizione degli animali e dei mezzi agricoli, ma condividere la celebrazione della festa è comunque importante per l’intera comunità».
Infine, l’assessore alla tutela degli animali, Pamela Palumbo, dichiara: «Sant’Antonio è considerato anche il protettore degli animali domestici. Tante sono le persone che trovano conforto nella compagnia degli amati amici a quattro zampe. Un pensiero va anche a loro, che ancor più in questo periodo di pandemia, si sono rivelati una presenza più che preziosa».
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Curiosità:
Sant’Antonio Abate, protettore degli animali domestici, è rappresentato sempre con un maialino ai suoi piedi, la Chiesa benedice per tradizione gli animali e le stalle ponendoli sotto la protezione del santo.
Sant’Antonio, eremita e taumaturgo, secondo la leggenda, accese il suo bastone con il fuoco dell’inferno per salvare l’anima di alcuni morti. Fondò l’ordine degli Antoniani e fece costruire uno dei maggiori ospedali che durante il Medioevo curavano l’Herpes Zoster o più comunemente noto come “fuoco di Sant’Antonio”. Per curare questa malattia della pelle i monaci usavano il grasso del maiale per lenire i bruciori e per sfamare i malati
dell’ ospedale. La leggenda narra che mentre il santo si trovava a Barcellona, una scrofa, che aveva tra le fauci un piccolo porcellino zoppo e malato, glielo depose davanti in atto di preghiera ed il Santo con un segno della croce riuscì a guarire il piccolo che poi lo seguì per tutta la vita. Inoltre grazie a questo miracolo, Sant’Antonio riuscì a convertire tutta la popolazione.