Circa 200 ragazzi delle scuole medie alla scoperta delle pietre d’inciampo
Il progetto dell’ANPI di Venaria, realizzato insieme alla biblioteca civica Tancredi Milone, ha visto la partecipazione di ben nove classi delle scuole medie Don Milani e Lessona. Una genesi che parte da lontano: dopo una fase preparatoria a cura degli insegnanti, le mattine del 31 gennaio e del 1° febbraio, gli studenti delle classi terze delle sezioni E, G, C, D, A, H, F della Lessona e delle sezioni D, F, B della Don Milani di Venaria Reale, hanno partecipato con circa duecento alunni, accompagnati dai volontari dell’ANPI, Annibale Pitta, Teresa Moriondo, Riccardo Ritiri, Maddalena Rubetti, Gualtiero Zecchinato, Paola Caramassi e Calogero Iandolino e da Marco Perazzolo, responsabile della biblioteca civica Tancredi Milone coadiuvato da Manuela Corneo. Gli alunni sono stati portati dagli accompagnatori dell’Anpi e della biblioteca civica nelle vie cittadine dove sono state posizionate le cinque pietre d’inciampo “Stolperstein” e in piazza Martiri della Libertà dove è stata posizionata la targa che ricorda i 290 militari vittime del rastrellamento del 16 settembre 1943. A ogni tappa del percorso gli studenti sono venuti a conoscenza della storia e della vita della vittima venariese deportata nei campi di prigionia.
“Un museo a cielo aperto“ commenta il vicepresidente dell’Anpi, Annibale Pitta: “Lo scopo del progetto è quello portare i ragazzi a conoscenza della storia, ripercorrendo l’itinerario delle pietre d’inciampo. Una semplice pietra sul selciato stradale rappresenta un invito, per chi passa, a riflettere su quanto accaduto in quel luogo e in quella data, per non dimenticare e per impedire che si possano ripetere le atrocità del passato”.
Cristina Pelissero, docente Scuola Statale Don Lorenzo Milani di Venaria Reale: “Abbiamo accettato con piacere la proposta che ci è stata fatta dalla Sezione dell’Anpi di Venaria Reale, un’uscita didattica per conoscere le pietre d’inciampo poste a Venaria Reale. Prima dell’uscita didattica con i ragazzi abbiamo fatto un lavoro di preparazione e abbiamo visto chi è stato l’ideatore del progetto della pietre d’inciampo che da molti anni lavora in tutta Europa. Ho visto i ragazzi molto interessati a questa iniziativa e spero che ce ne saranno molte altre”.
Manuela Corneo, della biblioteca civica Tancredi Milone: “Abbiamo organizzato il progetto insieme all’Anpi della Sezione di Venaria Reale, il percorso si è concluso presso la biblioteca, all’interno della quale i ragazzi sono stati guidati all’ascolto di alcune letture e alla visione della “Bibliografia in Valigia”, creata appositamente per la Giornata della Memoria dagli operatori della biblioteca e dai volontari del servizio civile, faremo altri progetti dove coinvolgeremo nuovamente gli studenti e i cittadini venariesi”.
Approfondimento:
Le pietre d’inciampo nascono grazie all’idea di Gunter Demnig, artista tedesco che con il suo lavoro ricordò le vittime del nazismo e del fascismo in Europa. La prima pietra d’inciampo (“Stolperstein” in tedesco) fu posta nel 1992 a Colonia, per ricordare la deportazione dei rom e dei sinti di quella città per mano dei nazisti. Primo e unico monumento diffuso e partecipato in Europa realizzato per ricordare le singole vittime del nazionalsocialismo; piccole targhe di ottone poste su cubetti di pietra che vengono incastonate nel selciato, davanti all’ultima abitazione scelta liberamente dalla vittima.
Ma ricordiamoli i cinque venariesi per cui sono state posizionate le pietre d’inciampo e scopriamo nel dettaglio, il percorso didattico realizzato da ANPI e biblioteca civica Tancredi Milone: Leonardo Beccaro, nato a New York il 27 Aprile 1921, militare artigliere (distretto di Chivasso). Dopo l’8 settembre aderisce alla Resistenza. 2° brigata S.A.P., nome di battaglia: Leo. Dal 15 settembre 1943 al 20 dicembre 1944. Catturato il 7 luglio del 1944 in seguito a delazione, viene internato a Buchenwald dove muore il 13 febbraio 1945. La sua pietra d’inciampo è in viale Buridani 26 ed è il punto di partenza del percorso didattico. Nel secondo punto del percorso, piazza Martiri della Libertà, vengono ricordati con una targa i 290 militari vittime del rastrellamento del 16 settembre 1943 e la loro successiva deportazione in Germania. Nella terza tappa del percorso,in via Rolle 14, incontriamo la pietra d’inciampo di Mario Macri , nato a Valsavier (BS) il 18 agosto 1917 ed emigrato a Venaria a causa del suo antifascismo. Viene arrestato il 19 ottobre 1943, causa delazione, mentre lavorava come bigliettaio sul trenino che collegava Venaria a Torino (trenino Ghigo). Internato come prigioniero politico nel campo di concentramento di Dachau, morirà assassinato il 25 giugno 1944. La quarta postazione è dedicata a Camillo Girelli, in piazza Annunziata 6. Nasce a Predore (BG) il 7 agosto 1908. Nel campo di Buchenwald viene schedato come operaio. Presta servizio come lavoro coatto presso lo stabilimento Friddrich Krupp (Essen). Muore il 2 marzo 1945 alle ore 8:15, come certificato dal Kapo (4829) Naftil Keanchenaus. In via Lamarmora 5, nella quinta tappa, troviamo la testimonianza di Antonio Giliberti, nato a Galatina (LE) il 1 marzo 1917 e arrestato il 19 ottobre 1943. Muore a Mauthausen il 26 aprile 1945 (nel rapporto del suo Kapo, alle ore 6:25). La mamma si chiamava Nilde Cerritelli e viveva a Lecce, in via Roma 80. Nella sesta postazione, Oscar Belluco, la cui pietra d’inciampo è in via Pavesio 27, nacque a Pernumia (PD) il 14 febbraio 1904. Morto nel lager di Mauthausen il 23 marzo 1945, era un operaio comunista e lavorava nello stabilimento Fiat Ferriere.
(VIDEO E FOTO – LA GAZZETTA DI VENARIA)